Via Borghetto, 1
Loc. Spicchio – Lamporecchio (PT)
In una meravigliosa villa barocca progettata da Gian Lorenzo Bernini, in mezzo a curatissimi giardini all’italiana, trova spazio – in quelle che un tempo furono le cantine – questo ristorante dall’aspetto e dall’animo assai contemporaneo. Lasciando al piano superiore gli affreschi e la grandiosità del passato, si scendono le scale e si entra in ‘un altro mondo’ ove non è più la storia a parlare ma piuttosto la ‘ricerca’ di nuove sensazioni gustative e di nuovi abbinamenti.
Il cuoco, che vanta indubbie capacità, e mostra di muoversi, con destrezza e con saldi basi tecniche, fra carne e pesce – che spesso anzi si ritrovano nella medesima ricetta –, riesce a coniugare consolidate preparazioni ancestrali a una istintualità eterogenea e quasi spiazzante. Come nei casi, per esempio, della terrina di legumi con brodo di gallo e cotiche e ricci di mare (ad apportare un tocco iodato). O degli spaghetti alle vongole con jus di gallina affumicato al the nero e cime di rapa. D’impatto all’apparenza più lineare (e di grande soddisfazione) è l’animella laccata «come un’anatra pechinese».
Importante, e a prezzi sostanzialmente corretti, è la selezione dei vini, che spazia dall’Italia alla Francia, con anche un bel focus sui Riesling tedeschi. L’attento servizio è di gran cortesia. Il menu degustazione, di tredici piatti, è unico ed è proposto a 165 euro (o a 125 con solo otto portate; e con abbinamento vini a 115 e 130). Se ne spendono poco più di 110 scegliendo quattro pietanze alla carta.