Via dei Georgofili, 11/R
Firenze (FI)
È un lungo percorso quello che ha accompagnato il cammino professionale di Marco Stabile e del suo ristorante, che prende ironicamente il nome dall’ubicazione della sua prima sede, l’antico carcere fiorentino intra moenia. Un percorso fatto di molti alti e qualche basso. E che nell’attuale location tra il Ponte Vecchio e gli Uffizi, completamente rinnovata dopo le forzate chiusure per la pandemia, sembra aver trovato il giusto vigore. A Stabile, del resto, non mancavano né mancano certo le idee e le risorse tecniche per rinnovarsi e ritrovarsi. E i risultati ci sono tutti. Ma il colpo vincente per il rilancio è venuto forse anche dal coraggio di non rinnegare il passato e di recuperare alcuni classici che nel tempo avevano decretato il successo del locale.
Se sul primo versante, quindi, non deludono i ravioli di ricotta e acciuga con burro e polvere di lamponi né gli scampi alla brace con scaloppa di foie gras e mela grattugiata né le stuzzicanti ostriche gratinate alla mortadella, sul secondo è un piacere ritrovare sapori ‘antichi’ come il risotto all’Amaro Etrusco e gelato alla fragola o il più recente lattaiolo con caramello al Marsala e aria al sale, dessert di gran gusto.
Una filosofia che scandice anche nei menu degustazione: «Il Passato» (a 95 euro) e «Il Futuro» (a 120 euro), mentre il presente è rappresentato dalla carta: e in questo caso il conto si aggira sui 110 euro. La cantina è all’altezza per quantità, qualità e profondità.