Piazza Santa Elisabetta, 3
Firenze (FI)
Il giovane cuoco campano Rocco De Santis, al contrario di molti suoi colleghi, non fa mistero della sua predilezione per la cucina tecnica ed elaborata. E non cerca affatto di dissimularla, camuffando come semplice ciò che spesso è complesso. Per fortuna il gioco gli riesce bene e finisce per risultare quantomai intrigante, in un mondo in cui con la finta spontaneità si gioca a volte fin troppo.
Sui tavoli posti all’interno dell’antichissima (forse perfino bizantina) Torre della Pagliazza, nel centro medievale della città, ‘planano’ così portate di creatività indubbia e di concezione a volte quasi ingegneristica, come gli ormai rinomati spaghetti quadrati al burro di alghe con ricci di mare, bottarga e bergamotto o l’anguilla yakitori con tosazu, mandorle e dragoncello. I sapori e le consistenze, in compenso, non sono mai banali e grazie a ciò i piatti non rischiano di passare nella penombra di una vuota esibizione virtuosistica. Tra le voci più apprezzabili in carta anche il raffinato astice poché al finocchio, salmoriglio e gel di ponzu e, tra i dessert, il «rabarbaro, yuzu e basilico» (un piccolo trionfo di dolce complessità).
Il servizio è adeguato all’ambiente e al rango del locale. La cantina è ricca e profonda, tanto sul versante toscano quanto su quello internazionale. I menu degustazione da cinque, sette e nove portate costano rispettivamente 199, 219 e 239 euro. Solo a pranzo è disponibile anche un menu di tre portate selezionate dalla carta a 139 euro. Scegliendo invece liberamente, il conto è di circa 200 euro.