Porto Turistico di Punta Ala
Castiglione della Pescaia (GR)
Non sempre i luoghi di vacanza sono sinonimo di buona cucina e men che meno lo sono quelli che alla prima assommano una spiccata vocazione alla mondanità. Se a questo aggiungiamo che la location è il vivacissimo porticciolo di una località di grido come Punta Ala, il rischio di un esito gastronomico «tutto chiacchiere e distintivo» finisce per essere molto alto. Onore al merito di questo piccolo e giovanile ristorante a due passi dagli ormeggi, dunque, per aver saputo conservare negli anni, e nonostante l’indubbio successo, una qualità e una affidabilità spesso sconosciute in quei contesti.
Il segreto è in apparenza semplice: una cucina centrata, curata, ispirata, sempre attenta alla qualità delle materie prime, un servizio spigliato e agile e una cantina ricca delle referenze giuste, ossia principalmente vini bianchi, spumanti e Champagne, adatte a sostenere una carta basata al novanta per cento, com’è fatale, su portate di mare. Tra queste, se il polpo grigliato e la catalana di crostacei restano due dei cavalli di battaglia, non sono da sottovalutare anche i piatti meno prevedibili come il baccalà mantecato sul pane carasau, o dolci, di gran bontà, come la pastiera napoletana, un omaggio alle ascendenze partenopee del cuoco.
La spesa si attesta intorno ai 70 euro. Con una avvertenza, però: il locale è piccolo, nelle giornate di pienone la folla è tanta e quindi la cucina può andare in difficoltà. Se ne tenga conto al momento di prenotare o di ordinare.
