Via Giuseppe Mazzini, 120
Viareggio (LU)
La religione della materia prima è sempre stata seguita e onorata da questa elegante e raffinata (ma non formale) insegna che sicura veleggia ormai verso il traguardo dei sessant’anni di attività. A timonare sempre la famiglia Franceschini: il vispo e inossidabile Romano ad accogliere gli ospiti, e suo figlio Roberto a consigliare sui piatti e a gestire una cantina che per ricchezza, profondità, vastità e oculatezza dei prezzi si conferma essere una delle migliori d’Italia (la scelta di Champagne, di etichette toscane e piemontesi e di Borgogna, è da primo premio!).
C’è poi la cucina che, senza tradire gli insegnamenti di mamma Franca (il pesce va esaltato, non rovinato: e, a testimoniare il credo, ecco ancora in carta i ‘mitici’ calamaretti ripieni di verdure e crostacei e la maestosa insalata di crostacei, pesci e molluschi al vapore con fagioli schiaccioni e fagiolini verdi), si mostra capace di mediare con sagacia passato e futuro, prodotto e tecnica, classicismo e sperimentazione. Con spontaneità e innato istinto Nicola Gronchi, che oggi guida i fornelli, costruisce pietanze spiazzanti che colpiscono per immediatezza e per gusto, sfuggendo però la vacuità di un comfort impersonale e asettico. Ecco quindi che la razza con spugnole, ceci, brodo di spugnole e zenzero si fa riconoscere per la sinuosa e complessa aromaticità, mentre gli spaghettini cotti in una salsa di beurre blanc con cicale e porri bruciati colpiscono per la loro rotondità, qua e là vivacizzata da molteplici spunti amaricanti. Presenti anche alcune proposte di carne, fra cui il piccione con scaloppa di fegato grasso, marasche e purè di patate ratte fumé.
Il menu degustazione viene offerto a 145 euro; colazione di lavoro nei giorni feriali a 60. Sui 150 muovendosi à la carte.
