Piazza Giacomo Puccini, 1
Viareggio (Lu)
D’obbligo la citazione più usata, non raramente a sproposito, dal famoso libretto di Antoine de Saint-Exupéry: «L’essenziale è invisibile agli occhi». Così è per il locale guidato dal capitano di lungo corso Giuseppe Mancino. L’origine salernitana e la vasta militanza in cucine di livello mettono a disposizione dello chef campano un lessico italianissimo e internazionale allo stesso tempo, requisiti indispensabili per una realtà frequentata massicciamente da facoltosi clienti forestieri. # La veranda dell’hotel, riscritta a misura di ristorante, guarda sul lungomare viareggino, quasi a indicare la via della proposta gastronomica: di terra e di mare, con l’impronta marinaresca di grande impegno in particolar modo nel grande menu «Esperienza», nel quale l’ospite può leggere a fondo il mondo espressivo di questa prestigiosa insegna. Mancino infatti non dimentica di essere in una Toscana ‘altra’ e pratica con ardore una cucina di grande correttezza formale, capace di districarsi tra accostamenti armonici ma tutt’altro che prevedibili, con linee precise e definite. Allora ecco il capitone laccato al tè, l’irresistibile «riso amaro» al verde d’erbe e inzimino di seppie, e l’immancabile piccione. # Il servizio è metronomico, ma non algido, di una cortesia vissuta e non costruita. La cantina è d’impegno. Si mangia preferendo uno dei tre menu – «Classico», «Vegetariano» ed «Esperienza» – oppure alla carta. Il conto si muove fra i 120 e i 250 euro.
