Via Citille, 43/B
Loc. Greti – Greve in Chianti (FI)
Se l’ubicazione – la via Chiantigiana, alle porte di Greve – assicura quasi per default al ristorante (di proprietà dei Tenimenti Santa Margherita) un flusso di clientela intenso e variegato, due parole vanno spese per l’intuizione di mettere a disposizione degli ospiti tre percorsi di degustazione che possono intersecarsi tra loro a piacere, moltiplicando le combinazioni gastronomiche e stuzzicando così la curiosità dei commensali.
A ciò si aggiunge la scelta di uno stile di cucina niente affatto scontato, che rifugge dai facili toscanismi e punta a una sostanza fatta di sapori sì intensi ma non aggressivi, ricca dei dovuti omaggi al territorio e scevra, tuttavia, da fastidiose e prevedibili oleografie. Se, ad esempio, la guancia di manzo brasata con patate e tartufo e le pappardelle alla selvaggina con rigatino (pancetta tesa) e ginepro sono un indubbio, sebbene gustoso, inchino alla tradizione, non altrettanto può dirsi, a queste latitudini, del pur saporito morone alla brace con asparagi bianchi, caviale e latte di cetriolo.
Il servizio è spigliato, servizio efficiente e puntuale. La cantina, oltre ai vini aziendali, propone una vasta carta di referenze toscane, nazionali e internazionali, oltre a un’interessante selezione di annate storiche in abbinamento. I menu a scelta libera da cinque, sette e otto portate vanno a 80, 95 e 105 euro. Quelli della tradizione da quattro portate o da tre portate a scelta più dessert sono proposti a 65 euro.
