— Paca
Via Fra Bartolomeo, 13
Prato (PO)
Paca
Turno di chiusura: domenica; a pranzo da lunedì a venerdì
Ferie: variabili
Bell’indirizzo, elegante e curato, senza essere troppo formale, che propone una cucina d’impianto contemporaneo, costruita con visione personale e lungimirante capacità.

Bell’indirizzo, elegante e curato, senza essere troppo formale, che propone una cucina d’impianto contemporaneo, costruita con visione personale e lungimirante capacità.

In carta si incontrano alcuni omaggi alla tradizione regionale (come il cacciucco livornese, che diventa il ripieno di un bottone di pasta fresca, proposto con alloro e lievito di birra, o il dolceforte di cervo, accompagnato da giardiniera di verdure) ma, più che altro, pare essere l’istintività a guidare la mano della brigata, attenta nella ricerca delle sottolineature olfattive (spezie, erbe aromatiche e note agrumate) e clorofilliche (asparagi, carciofi, bietole…), in piatti che – divagando fra carne e pesce – si muovono dai passatelli di cappasanta con cozze, zafferano e scamorza affumicata al tortello di cervello di vitello con aceto di lamponi e caviale. La stella polare del gusto rimane comunque ben presente, anche in pietanze che possono lasciare, a prima vista, perplessi, come il risotto al cocco con sgombro, aneto e asparagi, che si rivela invece di bella suadenza.

Buona, seppur non ampia, è la selezione dei vini, con etichette italiane, e qualche proposta francese e tedesca (a ricarichi un po’ alti). Il servizio è giovane e spigliato, e mostra di muoversi con le dovute accortezze. I menu degustazione sono tre, proposti a 70 (sei piatti), 85 (otto piatti) e 120 euro (dodici piatti), con percorsi di abbinamento al calice a 50, 60 e 70 euro. Se ne spendono, invece, all’incirca 90 ordinando quattro piatti alla carta.