— Octavin
Scalinata Camillo Berneri, 2
Arezzo (AR)
Octavin
Turno di chiusura: mercoledì; a pranzo
Ferie: variabili
Il nome è una sorta di dichiarazione d’intenti: l’ottavina è, in metrica, la forma dell’improvvisazione. E qui, nella cucina di Luca Fracassi (perché è lui il ‘padrone di casa’), si improvvisa alla giornata, divertendosi e cercando di proporre una cucina creativa e sostenibile al contempo.

Affacciato sulla ‘nota’ scalinata, nel cuore antico della città, si apre questo locale che, per stile e proposta, quasi pare un home restaurant. Già il nome, infatti, è una sorta di dichiarazione d’intenti: l’ottavina è, in metrica, la forma dell’improvvisazione. E qui, nella cucina di Luca Fracassi (perché è lui il ‘padrone di casa’), si improvvisa alla giornata, divertendosi e cercando di proporre una cucina creativa e sostenibile al contempo, molto attenta nella selezione e nell’utilizzo degli ingredienti.

Ovvio che è il territorio circostante ad avere un ruolo di primo piano: ma ben riletto – con tecniche assai all’avanguardia – grazie all’utilizzo sapiente di marinature, essiccazioni e fermentazioni. Le materie prime provenienti dall’orto hanno una via preferenziale, e trovano un ‘senso nuovo’ in piatti all’apparenza semplici ma che, in realtà, nascondono inusitate prospettive di gusto. È il caso, per esempio di «peperone e albicocca», o del pomodoro al forno, o della melanzana brasata, che mima un sontuoso filetto di carne grazie al suo fondo assai tirato e a una salsa al rafano. Non mancano comunque proposte più consuete e più rassicuranti come, per esempio, le tagliatelle fatte con d’uova d’oca al ragù di carni bianche e rosse.

Il servizio è giovane e attento, e con un bel piglio di garbo. La cantina invece è un po’ ristretta, ma può vantare anche una piccola selezione di birre artigianali e di sidri di varia provenienza. Bello il piccolo dehors. Si mangia solo il menu degustazione, offerto a 140 euro: non è prevista la possibilità di scelta alla carta.