— Da Burde
Via Pistoiese, 154
Firenze (FI)
Da Burde
Turno di chiusura: domenica; a cena
Ferie: variabili
In tavola i piatti di una toscanità marcata, verace e rapace, che sa unire la sostanza con qualche strizzata d’occhio al mercato del pittoresco, capace di mettere d’accordo una clientela fatta di popolani, habitué e forestieri in cerca di emozioni.

La trattoria, o meglio «fiaschetteria», come recita la storica insegna, dei fratelli Andrea e Paolo Gori da oltre centoventi anni veleggia in una tradizione fiorentina che risale ai tempi in cui, dai sobborghi occidentali del capoluogo toscano, transitavano i barrocci da e per Pistoia. Il mondo è cambiato e oggi il locale è nel cuore di un suburbio prossimo all’aeroporto di Peretola, ma la formula è argutamente rimasta quella: davanti il bancone col bar, il pane e gli alimentari, dietro una vasta e articolata taverna sempre aperta a pranzo e sempre chiusa a cena (salvo che per gli eventi ad hoc del venerdì).

In tavola i piatti di una toscanità marcata, verace e rapace, che sa unire la sostanza con qualche strizzata d’occhio al mercato del pittoresco, capace di mettere d’accordo una clientela fatta di popolani, habitué e forestieri in cerca di emozioni. Del resto sia Paolo, dominus della cucina, sia Andrea, sommelier a forte vocazione mediatica che si destreggia tra i tavoli, sono tra i simboli di una fiorentinità che fa della bistecca, delle seppie in inzimino, dei carciofi fritti, dei crostini di fegatini, della ribollita e della farinata – tanto per citare alcuni dei loro cavalli di battaglia – una sorta di bandiera in grado di sventolare su mode e tendenze.

La cantina è vastissima sul versante toscano, ovviamente, ma non sfigura affatto su quelli extraregionali ed esteri, soprattutto per gli Champagne (di cui Andrea Gori è ambasciatore). La spesa si attesta intorno ai 40 euro.