— Da Burde
Via Pistoiese, 154
Firenze
Da Burde
Turno di chiusura: domenica; a cena
Ferie: variabili
La cucina è diretta, senza fronzoli, ma gentilmente raffinata e racconta – con la precisione di un dizionario, secondo usi e declinazioni – il meglio della cucina di questo scampolo di Toscana, preparata con una lodevole attenzione alla qualità delle materie prime.

Questo locale, gestito dai fratelli Andrea e Paolo Gori, è posto fuori dal centro, sulla strada che porta verso Pistoia, ed è uno dei fiori all’occhiello della ristorazione fiorentina. Nelle sue articolate sale e salette, arredate con uno stile da curata osteria, vi aleggia una magnifica atmosfera di veracità e di convivialità, che ben si ritrova anche nella proposta della cucina.

Questa è diretta, senza fronzoli, ma gentilmente raffinata e racconta – con la precisione di un dizionario, secondo usi e declinazioni – il meglio della cucina di questo scampolo di Toscana, preparata con una lodevole attenzione alla qualità delle materie prime. La proposta, che ovviamente segue le stagioni, è di giornata ma è difficile non trovare in carta il ricco antipasto di affettati misti (di sublime stagionatura) arricchito da crostini di fegatini di pollo, le zuppe (ribollita; cacciucco di ceci; pappa al pomodoro…) e – quindi – grandi carni: la fiorentina cotta alla brace, gli stracotti (peposo all’imprunetina) e il mondo del quinto quarto (trippe e lampredotti). Gli squisiti dolci sono di fattura casalinga.

Un altro atout di Da Burde (che – giova ricordarlo – è sempre pieno, la prenotazione è quindi indispensabile) è la cantina che è ricca come poche di tantissime referenze italiane e francesi, con un occhio di riguardo per le bollicine francesi. Il servizio è di verace gentilezza. Il conto si attesta intorno a 45 euro (si sale un po’ con i tagli di carne più pregiati).