Toscana a Tavola

È una storia lunga quella di questa solida insegna, irrinunciabile tappa del mangiar bene. Era, in principio, una rivendita di tabacchi con mescita di vino, comperata dai trisavoli degli attuali proprietari nel 1919, poi regalata da loro in occasione delle nozze ai bisnonni e da questi lasciata a nonno Alcide. Un lascito importante che, di generazione in generazione, è giunta fino ai nostri giorni, mantenendo da un lato inalterata la bella atmosfera di spontanea familiarità che da sempre pervade il locale. E dall’altra innovando, all’insegna della qualità e della ricerca, la proposta di cucina.

Tranquilli, nessuna complicata astrusità nei piatti. Qui a parlare è la materia prima: di qualità, ben scelta e ben lavorata, con rispetto e attenzione. Sono le stagioni a scandire la carta che trova, nel pescato del Tirreno, il suo ‘ingrediente principe’, spesso dolcemente accompagnato da verdure dell’orto e soavi erbe aromatiche. Sicché il carciofo incontra il pecorino toscano e la bottarga, la pappa al pomodoro la stracciatella e la maggiorana; la coda di rospo le verdure in tempura e le cappesante grigliate la crema di topinambur. Da non mancare, se proposto, il sontuoso bollito di mare e le gustose triglie croccanti alla livornese. Sempre presenti alcune pietanze di carne (per esempio, i tortelli di piccione alla cacio e pepe). Dolci ben eseguiti.

La cantina riserva più di qualche sorpresa, muovendosi fra la Toscana e il resto del mondo (con un occhio attento alle etichette naturali). Il servizio è attento e curato. Il conto parte da 50 euro a salire.